Intra

Il suo nome deriva dalla stretta collocazione fra i due torrenti (intra flumina) San Bernardino e San Giovanni e dal 1939, assieme a Pallanza, Suna e altre frazioni più piccole, costituisce il comune di Verbania, divenuto capoluogo di provincia nel 1992.

Lungo via San Vittore, che dal lungolago porta alla omonima chiesa (con dipinti del XV e XVI secolo), è possibile ritrovare alcune tracce del borgo originario già documentato in una pergamena del 1031, mentre percorrendo via San Fabiano si raggiunge piazza Castello, l’antico borgo medievale detto di Sant’Ambrogio che, come ricorda una lapide murata, venne fortificato dai novaresi nel 1270 a difesa dei propri diritti territoriali.

Dopo un periodo di fioritura edilizia che ancora oggi testimonia il vigore vissuto dalla cittadina lacustre durante l’epoca barocca, con il XIX secolo Intra conobbe quella crescita economica che da lì a breve, quale epicentro dello sviluppo industriale nel Verbano, gli valse la nomea di “piccola Manchester italiana”.

Industrie tessili, meccaniche, vetrerie, cartiere, concerie, cappellifici e molte altre attività nacquero in questa località grazie alla favorevole posizione strategica e alla presenza di due importanti risorse, la legna dei boschi e l’acqua.

Tutto il centro storico affascina per gli evidenti segni barocchi e neoclassici lasciati da un’antica ed evoluta borghesia cittadina, tra cui vale la pena segnalare: il maestoso palazzo settecentesco in piazza San Rocco, il più alto della vecchia Intra con i suoi cinque piani; Palazzo Peretti lungo via De Bonis, il più sontuoso, con le finestre decorate da cornici in pietra e stucco, i portali di granito lavorato, i balconcini in pietra e le ringhiere di ferro battuto; i caratteristici vicoli del Freschetto e del Moretto; piazza Ranzoni, cuore commerciale e centro vitale della città, in cui spicca l’ottocentesco Palazzo delle Beccherie; Palazzo del Pretorio, originario del XIV secolo, sede del municipio intrese fino al 1939 e ornato da una grande meridiana dipinta sulla facciata nel 1868.

Passeggiando per Intra, poi, è davvero piacevole fermarsi in un elegante caffè, curiosare tra le innumerevoli vetrine che fiancheggiano le vie del centro o rilassarsi sul lungolago.

Proprio qui, di fronte alle acque azzurre del Verbano, si possono ammirare il vecchio Porto, caratterizzato al suo ingresso da una imponente colonna in granito di Montorfano, il vecchio Imbarcadero, suggestivo riferimento per tutti gli intresi, Palazzo Flaim, ex casa del Fascio poi dedicata alla memoria del comandante partigiano, e il nuovo porto, punto di partenza per le comunicazioni lacuali verso le destinazioni italiane o svizzere del Lago Maggiore.
© 2011 Gianluca Civenni